Denominazione di Origine Controllata e Garantita, prevista per i vini di particolare pregio e notorietà, anche in campo internazionale, il cui disciplinare di produzione risulta particolarmente severo.
Per Denominazione di Origine Controllata dei vini si intende il nome geografico di una zona viticola particolarmente vocata.
I vini prodotti presentano precise caratteristiche qualitative e devono sottostare ai disciplinari di produzione.
Nome di vitigno che sostituisce il nome prosecco.
Vino ottenuto da uve Glera coltivate solo nella zona di Valdobbiadene e Conegliano.
Vino fermentato una seconda volta in bottiglia o in autoclave, con una pressione in bottiglia superiore alle 3,5 atmosfere oppure 3 atmosfere nel caso degli spumanti provenienti da uve aromatiche quali il Valdobbiadene DOCG.
BRUT NATURE FINO A 3 g/l
EXTRA BRUT FINO A 6 g/l
BRUT FINO A 12 g/l
EXTRA DRY TRA 12/ 17 g/l
DRY TRA 17/32 g/l
DEMI-SEC TRA 32/50 g/l
DOLCE OLTRE 50 g/l
Vino spumante che proviene almeno per 85% da uve raccolte nell’anno dichiarato in etichetta.
Termine utilizzato per definire l’ assemblaggio di vini base Spumante provenienti da vigneti e annate diversi.
Prevede l’utilizzo di una autoclave per la presa di spuma.
Se ne ottengono spumanti e frizzanti fruttati, molto freschi con gli aromi tipici dei vitigni utilizzati.
Termine che indica un terreno viticolo particolarmente vocato; spesso è sinonimo di “vigna”.
Recipiente ermetico in acciaio all’interno del quale avviene la fermentazione per ottenere spumanti e frizzanti con il metodo Charmat o Martinotti.
Vino fermentato una seconda volta in bottiglia o in autoclave, con una pressione in bottiglia compresa tra 1 e 2,5 bar.
Termine che indica la valutazione visiva delle bollicine provocate dalla presenza di anidride carbonica nei vini spumanti.
Più queste risultano piccole e numerose, più la qualità del prodotto è elevata.
Trasformazione, ad opera dei lieviti, degli zuccheri presenti nel mosto o nel vino in alcol etilico, anidride carbonica ed energia sotto forma di calore.
Composto gassoso fondamentale nel processo produttivo del vino per le sue proprietà antimicrobiche e antiossidanti.
Inibisce, infatti, lo sviluppo dei batteri lattici e acetici che alterano le caratteristiche del vino.
Trattandosi comunque di un composto tossico, la legislazione ne impone un uso moderato.
Oggi, grazie ai progressi della tecnica di vinificazione, la quantità di solforosa impiegata è molto ridotta.